Quando ero piccola amavo scrivere poesie, certo ero solo una bimba e quindi i temi erano la mamma, il papà, gli animali.. ogni volta che scrivevo un pensiero lo portavo al nonno Bruno , glielo leggevo e poi gli consegnavo il prezioso manoscritto, ancora adesso che sono passati più di dieci anni la nonna conserva quei foglietti tra le cose più care e ogni tanto ritira fuori quelle "poesie" per farmele rileggere.
Dopo i 13 anni le poesie non le ho più lette al nonno, l'adolescenza aveva portato anche una nuova timidezza , una paura a mostrare e raccontare qualcosa di me tramite le parole scritte. Ho continuato a scrivere fino ai 17 anni quando la mia vena poetica si è addormentata (...e non si è ancora risvegliata!).
Questa mattina cercando uno schema di appunti di Botanica Sistematica ( il super esame che stò preparando) mi sono imbattuta in una scatola di ricordi, lettere, cartoline, disegni, piccoli pensierini, biglietti del treno e tra tutte queste cose ho ritrovato anche due poesie, una scritta probabilmente in prima media e l'altra forse i primi anni delle superiori.
Le ho rilette con calma e soprattutto la seconda l'ho sentita particolarmente attuale perciò la condivido con voi... a 25 anni non sono più timida come a 11!!
Il tema era allora la crisi politica che guarda caso perdura anche oggi, c'era la guerra in Iraq e Afghanistan( che probabilmente non è ancora finita) ed io ero la classica studentessa con la kefia al collo ( a differenza di tanti studenti di adesso ne conoscevo il significato) che non si perdeva una manifestazione studentesca, rappresentante di classe ed appassionata di politica ( intendo la politica vera non la politica partitica).... questo ve lo racconto perchè magari vi aiuta a capire meglio la poesia!!.
PIOVE
Piove nei cieli friulani
piovono sui cuori bagnati
lacrime dolenti di un paese segnato:
la scelta divide
il destino ci unisce
l'incertezza è padrona.
Vinto o vincitore? è la domanda
perdenti siamo tutti è l'odiata risposta.
Nelle menti il pensiero è lontano
di paesi decaduti arriva solo una tiepida brezza
a ravvivare di tanto in tanto
il ricordo di perdere tutto in una mano giocata male.
Povera Italia
di storie e vicende carica,
un tempo prima fra i tanti a mostrar la giusta via
ora arranchi zoppa al piè sinistro
e storpia al compagno destro;
indecisa,
Prosegui lenta, cadi
piangendo dolente ti rialzi e riprendi
e ancora
e ancora
quanto ancora Italia?
Ciao, arrivo dal linky-party di Alex,la tua poesia è molto bella e attuale, complimenti.
RispondiEliminaElis
Bella la tua poesia, commovente e triste. Scrivi ancora oggi? Complimenti anche per il blog, scoperto grazie a Kreattiva ;)) Se ti va, vieni a trovarmi www.vive-lavi.blogspot.com
RispondiEliminaLaura